Assegno Unico 2025, la tabella degli aumenti: ecco i nuovi importi in base all’ISEE

Confermati i nuovi importi per l’Assegno Unico 2025 in base al reddito ISEE: incrementi da fine mese per via dell’inflazione.

A partire dal mese di febbraio sono stati confermati i nuovi importi relativi all’Assegno Unico per tutte le famiglie beneficiarie. Gli incrementi saranno adattati in base al reddito ISEE della famiglia, concepiti come adeguamenti al costo della vita, secondo quanto previsto dal Decreto legislativo del 29 dicembre 2021. Ogni anno l’INPS effettua il ricalcolo dell’Assegno Unico in base all’inflazione.

Giovani genitori con una bambina piccola
Giovani genitori con una bambina piccola (Accademiaromana.it)

Per quanto riguarda l’incremento stabilito a febbraio 2025, e che sarà erogato dal prossimo marzo, avremo un Assegno più corposo, con un importo maggiore dello 0,8%, compresi anche gli arretrati di gennaio. Ma in cosa consiste l’Assegno Unico e chi ne può beneficiare? Scopriamo tutti i requisiti necessari per poterlo richiedere.

Assegno Unico per sostenere le giovani famiglie: i requisiti da rispettare e le somme erogate dall’INPS in base al reddito

L’Assegno Unico è una forma di sostegno attivata nel marzo 2022. In quasi tre anni ha aiutato migliaia di famiglie, visto che è concepito come sostegno economico per famiglie con figli a carico. Nel nuovo decreto sono state introdotte, per il 2025, importanti modifiche, tra cui l’esclusione dal calcolo ISEE per chi beneficia anche del bonus nido, destinato alle famiglie con bambini fino a tre anni di età.

Inoltre, richiedere l’agevolazione ora è più semplice rispetto agli anni passati, visto che è stata semplificata e si può fare tutto per via telematica. Non è necessario presentare una nuova domanda, se si è già percettori dell’Assegno, ma occorre obbligatoriamente aggiornare il proprio ISEE entro la fine di febbraio, altrimenti sarà erogata la somma minima del beneficio.

Carta BancoPosta e banconote euro
Carta BancoPosta e banconote euro (Accademiaromana.it)

L’Assegno Unico spetta alle famiglie con figli minorenni, a partire dal settimo mese di gravidanza, e per i figli maggiorenni fino ai 21 anni di età, disoccupati, frequentanti corsi di formazione o università, o lavoratori ma con reddito inferiore a 8 mila euro. Per i figli disabili, invece, non ci sono limiti di età. A questi, però, spetta la somma minima del benefico.

Come funziona l’Assegno Unico e quali sono gli incrementi previsti nel 2025

Come ogni forma di sostegno statale, anche l’Assegno Unico si adatta all’inflazione, quindi al costo della vita, sempre più caro. Per questo motivo è stato deciso di porre un piccolo incremento delle somme erogate dall’INPS. L’importo previsto è di 57,5 euro per figlio, per una somma massima di 201 euro per le famiglie con reddito ISEE inferiore a 17.222 euro.

Previste anche maggiorazioni del 50% per le famiglie con figli appena nati e per le famiglie con almeno tre figli e ISEE basso. E ancora, è prevista anche una maggiorazione forfettaria di 150 euro per i nuclei familiari con almeno quattro figli. Infine, esiste una maggiorazione per i genitori rimasti vedovi, prevista per 5 anni totali. Anche in questi casi, il reddito limite è fissato a 45.939,56 euro.

Documentazione dell'INPS
Documentazione dell’INPS (Accademiaromana.it)

Il sussidio viene erogato tra il 15 e il 20 di ogni mese. Chi ha fatto richiesta di Assegno per la prima volta, invece, lo riceverà il mese successivo a quello della presentazione. Questa forma di sostegno è importante non solo nel contesto familiare, ma anche per quello scolastico, visto che rappresenta un aiuto concreto per sostenere le spese legate all’istruzione, ma anche per le attività extrascolastiche, dando maggiore stabilità economica alla famiglia.

Gli incrementi di quest’anno interessano soprattutto le fasce intermedie, ossia le famiglie con ISEE compreso da 18 mila euro, con un contributo di 192,4 euro, a fronte dei 190,2 euro dello scorso anno. Per le fasce con reddito superiore a 25 mila euro, l’assegno è di 161,4 euro. Per i mesi di gennaio e febbraio scatta la compensazione accessoria per famiglie con ISEE inferiore a 25 mila euro.

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